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La boomer e la fanciulla 2


di xbisex
06.04.2025    |    122    |    0 8.7
"Vuoi portare questa fanciulla alla assoluta perversione? Pensi proprio di poterla gestire come fosse una troietta di primo pelo, a giovane puttana? Stavo meditando a questi dubbi che Anna se ne..."
Godevo di quella sua mano dentro l’ano e in breve raggiunsi l’orgasmo. E come spesso succedeva la mia vescica produsse qualche schizzo che deliziò anche la giovane fanciulla.

Fu in quel momento che sentimmo aprirsi la porta d’ingresso.

“Mammaa! Sono io, è arrivata Anna?”

Io e Anna ci guardammo con gli occhi sbarrati dal panico. Lei sembrava mettersi a piangere mentre sfilava la sua mano dal mio retto.

Fui rapida nell’alzarmi e in un movimento solo chiusi la porta a chiave del bagno.
“Marco io devo fare la doccia. No Anna non c’è” misi il dito davanti alla bocca per farle segno di non parlare o far rumore. Dopo quel momento di terrore anche Anna cercò di reagire alla complicata situazione.
“Perché gli hai detto così?” chiese sottovoce “Avrà visto la mia bicicletta qui sotto parcheggiata” E infatti Marco obiettò subito dopo.
“Strano, c’è la sua bici nell’ingresso”
“Ah si” mi venne così spontaneo confezionare una bugia “Scusa, dimenticavo. Mi ha detto al citofono, visto che non c’eri, che andava a fare un giro in centro a piedi”

“Okay. Vado in bagno a cagare mamma” disse con la sua solita noncuranza “Avvisami quando arriva”
Anna mi guardò ad occhi spalancati, sembrava del tutto incredula e nello stesso tempo sollevata. Svelta aveva indossato solo minigonna, reggiseno e maglietta per far prima e mi aveva allungato le sue mutandine del tutto umide che avrebbero bagnato la sua gonna, rimanendo momentaneamente con la figa all’aria.

“Queste me le tengo come riscatto!” dissi sottovoce “Te le lavo e te le stiro ..ma prima le assaporo un po' ti dispiace?” diedi una rapida leccata all’interno dello slip sotto gli occhi divertiti di Anna.
“Quando rientri ti do uno dei miei striminziti tanga che non uso più. Ma almeno così non darai spettacolo in bicicletta!”
Io avevo indossato di nuovo la camicia di mio marito mentre aspettavamo che dall’altro bagno arrivassero dei rumori significativi. Con molta cautela riaprii la porta e uscimmo quatte, quatte. Come due commando filammo senza far rumore alla porta d’ingresso, la feci uscire senza dimenticarci di scambiarci un bacetto veloce.
“Aspetta qualche minuto e poi suona il campanello, così sembra che sei arrivata adesso”
“Oh Giulia ..ero nel panico più totale. Grazie che hai potuto risolvere in questa maniera”
“Dai, ce la siamo cavata ..ma non è che la cosa termina qui spero” le mormorai ancora emozionata mentre la mia mano scivolava sotto la sua piccola gonna e le accarezzava il pube.
“No certo Giulia ..spero che avremmo più tempo” anche la sua mano corse tra le mie gambe per solleticare la mia vagina ancora bagnata.

Chiusi la porta e velocemente tornai nel bagnetto e iniziai a far scorrere l’acqua della doccia. Di Marco non mi preoccupavo molto, quando era in ‘seduta’ poteva starci delle mezz’ora pastrocchiando nel frattempo con il suo onnipresente smartphone.
Andai in camera a prendermi un cambio e in quel momento Anna suonò il campanello con precisione militaresca.
“Mammaaa! Sto cagando, vai tu ad aprire!”

L’intera operazione proseguì a gonfie vele ..lei entrò come fosse la prima volta, ci salutammo come nella prassi comune e nel frattempo le diedi un paio di mie mutandine che mi erano strette.
Tutto rientrò nella normalità ..anche se nell’attesa che l’acqua fosse a temperatura e Marco finisse la sua lunga seduta, continuassimo a scambiarci altri bacetti e qualche strofinamento nei posti giusti.

Poi finalmente mi infilai sotto la doccia mentre sentivo lo sciacquone che decretava il termine della ‘seduta’ nell’altro bagno. Mi pulii del sudore accumulato nei momenti precedenti e oltre a quello scivolò via anche qualche mio ultimo residuo di imbarazzo misto a pietosa vergogna.
Donne che non disdegnavano essere attratte da altre donne. E aveva poca importanza se io avevo quasi tre volte l’età di quella giovane ragazza. Non l’avevo violentata o costretta ai miei desideri, lei aveva accettato il mio corpo più maturo senza nessuna riserva e di questo le ero riconoscente.

Finita la doccia, mentre usavo il phon, sentii delle risatine provenire dalla camera di Marco, potevo immaginare cosa combinavano quei due e cercai di perdere tempo il più possibile, anche se con sincero stupore percepivo un leggero sentimento di gelosia mista ad eccitazione. Stavano scopando? ..gli faceva un pompino con quelle sue deliziose labbra che non avevano bisogno di botulino? Almeno avevano preso le dovute precauzioni? Eccitata mio malgrado la mia mano tornò a scivolare tra le mie gambe ed ero talmente umida che mancò poco potesse entrare del tutto nella vagina.
Ma fui interrotta bruscamente. “Mammaaa” udii infine strillare “Devo fare la doccia anch’io!”
Allora indossai la mia vestaglia di spugna e nient’altro sotto. Avevo avuto come una subitanea intuizione libertina. Uscii dal bagno in fretta incrociandomi con mio figlio, già mezzo svestito con i boxer semi aperti da cui, non volendo, potei notare il suo uccello tutto bagnato. Gli risparmiai un rimprovero mentre mi venne da sorridere che in definitiva la frase: ‘da che pulpito’ era in questo caso parecchio azzeccata!

Velocemente mi intrufolai nella sua camera. Trovai Anna ancora distesa sul lettino completamente nuda, a gambe larghe con le ginocchia in su e una mano sul pube.
“Ti aspettavo Giulia” mormorò con estrema semplicità “Sono stremata ..prima tu poi Marco ..vorrei solo dormire”
“Hai ragione amore, è stata una giornata intensa per te” brutalmente le chiesi “Avete scopato? Avete usato il profilattico?”
Lei ridacchiò e togliendo la mano da sopra la sua vagina potei vedere una fluida scia di sperma che colava sopra il copriletto.
“Ma siete matti!” strillai sottovoce “Ti è venuto dentro!”
“Giulia tranquilla, prendo già la pillola da prima che conoscessi Marco”
“Ah, quindi ti sei già data un gran daffare anche prima di conoscerlo”
“Noo” mormorò ridendo “Ho scopato solo con un altro prima di Marco e poi ho provato a fare sesso con quella mia amica, come ti avevo già detto. Ma con te è stato una cosa travolgente!” la sua mano scivolò schiudendo la figa imbrattata di sperma.

“Senza offesa Giulia, mi eccita il tuo modo di fare del sesso esagerato come ..come ..”
“Come una troia vuoi dire? ..ebbene si ..sono piuttosto vacca. Non ho mai contato quanti uomini e donne mi hanno posseduto e ho fatto godere. Ho iniziato a far sesso anch’io alla tua età, avevo preso una sbandata per un professore alle superiori che si rilevò un vero ‘insegnante’ delle varie pratiche sessuali. A lui donai la verginità di tutte le mie ..aperture ..bocca, figa, culo ..”
Anna mi guardava quasi rapita da quello che le raccontavo, gli occhi lucidi e la mano che continuava a scivolare tra le labbra della sua vagina, spalmando lo sperma rimasto.
“Vuoi vedere quanto sono porca?” lei agitò la testa annuendo senza dire niente. Persi qualche secondo cercando di ascoltare il flusso della doccia che sembrava funzionare con continuità, anche per quella semplice operazione mio figlio era piuttosto lungo.

Mi sedetti sul bordo del letto, afferrai le sue gambe al ginocchio e le aprii di più. Mi chinai tra le sue cosce e stampai la mia bocca sopra la sua figa umida e bagnata di sperma, mentre un mio dito scivolava sotto di lei e trovava il suo ano tra le chiappe nude.
“Aaah!” Anna inarcò la schiena in uno scatto di piacere improvviso.
Cercai di non pensare troppo che quello sperma fosse di mio figlio ..a vent’anni era già un adulto, non era più il mio bambino. E io di fighe o di culi imbrattati di sborra ne avevo leccati parecchi. Non ero certo schizzinosa, e quindi era un piacere assaggiare come in calice di pelle quello sperma di famiglia, confidando che altre occasioni così turpi non mi sarebbero mai più capitate ..o mi potevo sbagliare?

“Sei brava con la lingua” riuscì a dire Anna, tra un sospiro e l’altro “Forse mi dovrai insegnare qualche maniera più elaborata di divertirci a letto”
Presi seriamente questa sua proposta e non mancai di rispondere a tono, mentre mi sollevavo da lei e con la manica della vestaglia mi asciugai la bocca.

“Ti andrebbe di partecipare a qualche incontro a tre o più persone? ..e non solo con adulti ma anche con ragazzi e ragazze della tua età o quasi”
“Davvero?” disse ad occhi spalancati “Credi che mi accetterebbero anche se minorenne o quasi .. compio i 17 il mese prossimo”
“Be, sulla tua età forse è meglio sorvolare, poi già dimostri qualche anno in più”
“Eh si, sono vecchia!” esclamò ridendo.
La guardai con apprensione insieme a sentimenti contrastanti. ‘cosa stavo combinando?’ mi chiedevo. Vuoi portare questa fanciulla alla assoluta perversione? Pensi proprio di poterla gestire come fosse una troietta di primo pelo, a giovane puttana?
Stavo meditando a questi dubbi che Anna se ne uscì con una domanda spiazzante.

“C’è modo di fare un po' di soldi in questi incontri ..che dici?”
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